Archive for Maggio 2010

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Kubuntu al posto di Windows: VirtualBox

30 Maggio 2010

VirtualBox è un software di virtualizzazione molto comodo nel caso si volessero fare degli “esperimenti”. Serve a creare ed eseguire le cosiddette Macchine Virtuali. E’ possibile “provare” un sistema operativo differente dal proprio senza combinare pasticci. Il sistema operativo in uso corrente farà da host, quelli “virtuali” che si installano all’interno di VirtualBox saranno invece guests.

Grazie a questo bel software si potranno provare altre distribuzioni GNU/Linux diverse da quella in uso, sperimentare nuove configurazioni, personalizzazioni e testare nuovi software così come tenersi da parte un Windows di riserva per i casi in cui non si riesca ad operare al meglio su GNU/Linux per via di siti e/o software per i quali la compatibilità rimane purtroppo tuttora un miraggio.

Nei repositories di Kubuntu il software è già presente, però nella versione OSE (open-source) che differisce da quella closed-source essenzialmente per la mancanza del supporto USB (per maggiori dettagli vedere qui).

Se ciò dovesse essere un problema allora è meglio passare all’installazione della versione closed-source tramite aggiunta del relativo repository.

Come documentato dallo stesso sito, per Lucid Linx è

deb http://download.virtualbox.org/virtualbox/debian lucid non-free

E’ richiesta la chiave di autenticazione che può essere scaricata ed aggiunta digitando:

wget -q http://download.virtualbox.org/virtualbox/debian/oracle_vbox.asc -O- | sudo apt-key add –

Infine si può passare finalmente al download dopo aver ricaricato la lista dei pacchetti:

sudo apt-get update
sudo apt-get install virtualbox-3.2

VirtualBox si troverà nel menu Sistema pronto a svolgere il suo prezioso compito.

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Kubuntu al posto di Windows: JDownloader

27 Maggio 2010

JDownloader è un download manager che permette di scaricare quanto è possibile trovare sui principali siti di file hosting come Megaupload o Rapidshare con il vantaggio dell’assenza di code, né di ID basso.

Il software è molto facile da utilizzare poiché in pratica non ci sono parametri da impostare.

Come è possibile verificare sul sito ufficiale, JDownloader è multipiattaforma perché si basa su Java (la cui installazione è necessaria) ed è spesso aggiornato.

Ciò rende preferibile l’aggiunta del relativo repository che possiamo trovare grazie a launchpad. Inserito JDownloader nel campo di ricerca, basta cliccare sul primo risultato per ottenere le istruzioni.

Come visto precedentemente nel post relativo all’aggiunta dei repositories, si deve individuare la stringa che in questo caso è jd-team/jdownloader, per cui da konsole occorre digitare:

sudo add-apt-repository ppa:jd-team/jdownloader

seguito in sequenza da:

sudo apt-get update
sudo apt-get install jdownloader

JDownloader si troverà nel menu Internet. Basterà che sia avviato perché intercetti i link dei maggiori siti di file hosting ed inizi il download che stupirà per l’incredibile velocità.

La breve attesa prima dell’inizio di ogni download nonché la rilevazione dei captcha verranno gestite automaticamente senza l’intervento dell’utente.

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Installare Java su Lucid Linx

26 Maggio 2010

Nei precedenti rilasci di Kubuntu l’abilitazione di default dei repositories universe e multiverse permetteva di installare agevolmente java grazie al metapacchetto kubuntu-restricted-extra all’interno del quale era incluso.

Con l’avvento di Lucid Linx ciò non è più possibile in quanto Java adesso va installato a parte previa abilitazione dei repositories di Canonical (selezionabili tramite KPackageKit all’interno della scheda Altro software).

Ricaricata la lista dei pacchetti si può passare all’installazione di quelli di interesse nello specifico:

  • sun-java6-bin
  • sun-java6-jre
  • sun-java6-plugin
  • sun-java6-fonts

Eventuali altre dipendenze verranno risolte automaticamente.

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GNU/Linux al posto di Windows: installazione e condivisione di Opera

24 Maggio 2010

Anche per gli utilizzatori di Opera è possibile la condivisione delle impostazioni principali del browser in un sistema dual boot. La procedura è molto semplice.

Lato Windows

Aprire il browser e nella barra indirizzi digitare:

opera:config

Si avrà accesso alle impostazioni di Opera. Quelle di interesse per la condivisione si trovano nella sezione User Prefs. Scopo di questo post è fornire indicazioni sulla condivisione di:

  • ultime schede del browser aperte
  • segnalibri
  • segnalibri speeddial

I relativi campi da individuare sono: Automatic Window Storage File,  Hot List File Ver2 e  Speed Dial File cui corrispondono rispettivamente i file: autosave.win, bookmarks.adrspeeddial.ini.

Individuare il percorso completo, raggiungerlo tramite esplora risorse (se necessario abilitare la visualizzazione dei file nascosti) e copiare i 3 file in una partizione che dovrà essere condivisa in lettura/scrittura con GNU/Linux.

Sempre all’interno della configurazione di Opera ritornare ai campi di cui sopra e sostituire il percorso predefinito con il nuovo relativo alla partizione condivisa (potrebbe essere una buona idea a prescindere perché si avrebbe un costante backup dei file più importanti in una partizione separata). Salvare e uscire dal browser.

Lato GNU/Linux

Aggiungere il repository di Opera mediante uno dei metodi visti prima, l’indirizzo è deb http://deb.opera.com/opera/ stable non-free.

Per scaricare ed aggiungere la chiave di autenticazione digitare all’interno di konsole:

wget -O – http://deb.opera.com/archive.key | sudo apt-key add -sudo apt-get install debian-archive-keyring

aggiornare la lista pacchetti ed installare opera:

sudo apt-get update

sudo apt-get install opera

Aprire il browser e nella barra indirizzi digitare:

opera:config

individuare i campi di cui sopra ed inserire il percorso dei file che si trovano nella partizione condivisa. Salvare, uscire e riavviare il browser.

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Debian-like, Ubuntu & family: ricerca ed aggiunta di repositories

23 Maggio 2010

Spesso possiamo aver bisogno di software che non si trovano nei repositories della propria distribuzione oppure, se presenti, non vengono aggiornati con un’adeguata regolarità. Si pone perciò la necessità di aggiungere ai propri repositories degli altri che garantiscano la possibilità di avere un parco software quanto più completo ed aggiornato possibile per le proprie necessità.

Farlo graficamente è semplicissimo. Basta andare su Sistema -> KPackageKit -> Impostazioni -> Modifica le fonti software -> Altro software -> Aggiungi, digitare la stringa del repository ed aggiornare.

In alternativa si può agire direttamente sul file di configurazione digitando:

sudo kate /etc/apt/sources.list

digitare in fondo al file la stringa del repository, salvare, chiudere ed aggiornare la lista pacchetti con:

sudo apt-get update

Se necessaria una chiave di autenticazione, scaricarla ed installarla graficamente tramite Sistema -> KPackageKit -> Impostazioni -> Modifica le fonti software -> Autenticazione -> Importa file chiave

oppure automatizzare il tutto da linea di comando digitando:

wget -q link.repositorykey.gpg -O – | sudo apt-key add –

link che si trova sul sito del software che si vuole installare.

La maggior parte dei software si trova sui repositories ppa di launchpad in tal caso basta recarsi su https://launchpad.net/ubuntu/+ppas e digitare nel campo di ricerca il nome del software e cliccare sul risultato.

L’aggiunta del repository e della chiave di autenticazione può essere fatta come descritto sopra o, più comodamente, in un unico passaggio da riga di comando digitando:

sudo add-apt-repository ppa:stringa

dove l’espressione “stringa” è riportata in “Adding this PPA to your system”.

Sempre come prima, ricaricare la lista pacchetti digitando:

sudo apt-get update

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PopTray Minus: stop allo spam

20 Maggio 2010

Se si è stufi dello spam e non ci si fida tanto di software che promettono di essere la soluzione definitiva, si può optare per un antispam “umano”.

Su Windows ho trovato la soluzione adatta: POP Peeper. Per GNU/Linux esiste KShowMail, qualcosa di simile che però purtroppo non ha ancora avuto un porting per KDE4. Nell’attesa che questo avvenga ci si può rivolgere a PopTray Minus.

PopTray Minus è il mail checker ideale, infatti non si limita a segnalare l’arrivo di nuova posta ma rende possibile la visualizzazione di un’anteprima dei messaggi e, all’occorrenza, la cancellazione degli stessi direttamente sul server se indesiderati. La configurazione è molto semplice, basta aggiungere le caselle di posta elettronica da monitorare comprensive del relativo parametro POP3 ed attendere l’esito della scansione.

La visualizzazione dell’anteprima in solo formato testuale è però allo stesso tempo sia un suo punto di forza che di debolezza. Se da una parte infatti si evita che venga eseguito codice maligno, dall’altra rende impossibile la corretta visualizzazione dei messaggi quali possano essere ad esempio quelli relativi alle newsletter cui si è abbonati.

Poco male, riconosciuta la posta indesiderata, la si può eliminare dal server e quindi procedere alla lettura dei messaggi degni di attenzione  tramite webmail o mail client.

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ID alto su aMule: la guida definitiva?

16 Maggio 2010

La rete è piena di post su questo argomento e spesso le soluzioni consigliate non mantengono le promesse, quindi ho deciso di postare la procedura che mi ha permesso di spremere al meglio il mulo.

Il punto interrogativo è d’obbligo in quanto nonostante tutti gli accorgimenti può capitare comunque di non perseguire l’obiettivo tanto agognato.

Senza scendere in dettaglio, basta limitarsi a dire che un ID alto (frecce verdi sul globo) permette di accedere più facilmente ai server con più fonti ma, soprattutto, sfruttare al massimo le possibilità di download del muletto.

Ho già scritto in passato su aMule, rimando quindi ai post su installazione e configurazione iniziale, sulle porte da aprire, sull’IP statico, necessario per l’applicazione delle regole impostate sul router e sul firewall.

Quanto descritto dovrebbe essere sufficiente ad ottenere entrambe le frecce verdi. Se ciò non dovesse ancora accadere, sincerarsi di aver selezionato su Guarddog:

  • internet -> trasferimento file -> network file system – sun microsystem
  • internet e locale -> definito dall’utente -> tutto

e, come ulteriore scrupolo, su aMule Preferenze -> Connessione -> Universal Plug and Play -> Attiva UPnP.

Attivare UPnP anche sul router.

Quando ci si connette ad un server è preferibile propendere per quello che abbia il minore numero di Ping ed il maggiore numero di Utenti e File. Provare, in caso negativo, almeno 3 volte la connessione per un determinato server fino ad ottenere l’ID alto.

Per Kademilia provare a sostituire l’eventuale indirizzo di default del file nodes.dat con il seguente

http://download.tuxfamily.org/technosalad/utils/nodes.dat

ed effettuare  il Bootstrap dai client noti.

Kademilia sarà Firewalled (freccia gialla) solo per alcuni secondi per poi diventare (finalmente!!!) verde :-).

Questo è proprio tutto. Se le frecce dovessero continuare a rimanere gialle nonostante sia stato impostato tutto a dovere, vuol dire che il provider blocca le porte, quindi provare a cambiare quelle di default TCP 4662, UDP  4672 (e 4665) con altre.

Se il problema dovesse persistere…cambiare il provider ;-).

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IP statico e P2P

14 Maggio 2010

Capita spesso di non riuscire ad ottenere ID alto nelle applicazioni P2P pur avendo aperto le adeguate porte sul client, sul router ed eventualmente sul firewall.

Ciò perché le regole che impostiamo la prima volta si applicano all’indirizzo IP che il router ci ha assegnato e che solitamente cambia alla connessione successiva perché dinamico.

Rendere l’IP statico permette di stabilirne il valore una volta per tutte e far sì che le regole impostate permettano realmente di ottenere il massimo dal nostro client P2P.

La procedura è abbastanza semplice:

  • da konsole digitare ifconfig ed annotare i valori di indirizzo inet, Bcast e Maschera
  • kdesudo kate /etc/network/interfaces e modificare il file come segue:

#auto lo
#iface lo inet loopback

auto eth0
iface eth0 inet static
address 192.168.1.3 valore inet
netmask 255.255.255.0 valore maschera
broadcast 192.168.1.255 valore Bcast
gateway 192.168.1.1 valore inet, ultima cifra è 1

nell’esempio ho postato i miei valori con address che si riferisce ad inet, netmask a Maschera, broadcast a Bcast.

Gateway è lo stesso valore di inet tranne l’ultima cifra che può essere 0 o 1, si tratta dell’indirizzo IP che permette di accedere al router dal browser internet.

  • kdesudo kate /etc/resolv.conf e modificare il file come segue:

nameserver 192.168.1.1

nameserver ha lo stesso valore del gateway

  • sudo /etc/init.d/networking restart

D’ora in avanti l’IP sarà sempre lo stesso ad ogni riavvio della connessione.

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GNU/Linux al posto di Windows: Kubuntu 10.04 – Lucid Linx

7 Maggio 2010

Contrariamente ai precedenti rilasci per Lucid Linx ho deciso di non creare alcun video tutorial sul live CD o sull’installazione in quanto non vi sono differenze di sorta se si esclude la fase dell’installazione vera e propria che mostra quali siano le principali applicazioni contenute in questa release.

Partizioni Windows

Le partizioni windows risultano tutte correttamente montate ed accessibili in lettura/scrittura previo inserimento di password dell’utente. E’ consigliata l’installazione di ntfs-config (GUI di ntfs-3g) che permette di decidere se e quali partizioni montare all’avvio e con quali privilegi (solo lettura od anche scrittura).

ntfs-config

In tal modo è meglio non montare la partizione principale di Windows (C:\) per evitare possibili disastri, limitandosi a montare solo le partizioni contenenti dati che vogliamo condividere.

Boot e scheda grafica

Non ho notato miglioramenti significativi riguardo la velocità che comunque rimane più che soddisfacente. L’installazione dei driver proprietari della scheda grafica (possibile dal menu Sistema -> Harware Drivers) può comportare la comparsa della “schermata nera della morte” al successivo riavvio, con impossibilità di accedere al sistema.

Driver hardware

Per me è stato sufficiente adottare questa soluzione. Se non dovesse funzionare è possibile un’alternativa che però non ho personalmente testato.

Multimedialità

Codec e flash si installano automaticamente al primo avvio di Konqueror, Amarok o Dragon Player oppure con l’installazione del pacchetto kubuntu-restricted-extra che include anche i caratteri Font True Type. Per ulteriori codec e per l’abilitazione della lettura dei DVD criptati rimando a post precedenti.

Per Java si può optare per l’installazione di openjdk, in quanto sun-java è stato spostato in altri repositories. Rimane comunque accessibile abilitando i repositories canonical.

Firefox e Thunderbird

Preferisco Firefox/Thunderbird a Konqueror/KMail perciò mi affido ad ubuntuzilla che preferisco installare “manualmente” seppur sia possibile procedere aggiungendo i relativi repositories. Per la condivisione dei segnalibri e della posta/rubriche rimando ad un post precedente.

Grazie a questi accorgimenti si è subito produttivi. Kubuntu si rivela essere una delle distribuzioni GNU/Linux più user friendly anche se continua a rimanere carente per quanto riguarda la gestione software tramite GUI. KPackageKit non è il massimo, sarebbe auspicabile qualcosa che non si discosti molto da Ubuntu Software Center.