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Kubuntu e problemi di boot e shutdown

31 Maggio 2012

Plymouth è da sempre croce e delizia, spesso più croce, causa di problemi, facilmente risolvibili disabilitandolo. Basta digitare all’interno di Konsole:

sudo mv /etc/init/plymouth-splash.conf /etc/init/plymouth-splash.conf.disabled

per riabilitarlo invece:

sudo mv /etc/init/plymouth-splash.conf.disabled /etc/init/plymouth-splash.conf

Ma cosa può spingere ad una soluzione così estrema? Vari problemi al boot. Questo post è dedicato alla risoluzione del problema rappresentato dalla schermata nera e cursore lampeggiante nell’angolo in alto a sinistra che, nel migliore dei casi, comporta tempi di boot eccessivi, nel peggiore invece all’impossibilità di accedere al sistema.

Girovagando per la rete ho trovato diverse soluzioni, qui descriverò però soltanto quelle personalmente testate.

Soluzione n.1

Alla schermata di boot (grub o burg che sia) scegliere il kernel d’avvio e premere sulla tastiera il tasto e. Con i tasti del cursore posizionarsi sulla riga che presenta la dicitura

GRUB_CMDLINE_LINUX_DEFAULT=”quiet splash”

e digitare prima delle ” di chiusura

acpi=off

Premere Ctrl+x. Il problema della schermata nera dovrebbe essersi risolto, anche se non permanentemente, in quanto occorrerà modificare un file di sistema. Agendo in tal modo è probabile (come nel mio caso) che si presenti un problema di shutdown: il computer necessiterà dello spegnimento manuale.

Se così fosse, meglio provare la

Soluzione n.2

Quella che mi ha permesso di risolvere entrambi i problemi. Procedere come descritto nella Soluzione n.1, con la sola differenza di digitare stavolta prima delle ” di chiusura

nolapic

Come prima premere Ctrl+x, l’avvio e lo spegnimento non dovrebbero presentare più problemi.

Le modifiche apportate sono però momentanee, per renderle definitive (se funzionanti), modificare il file /etc/default/burg / (o grub, dipende dal boot manager in uso):

sudo nano /etc/default/burg

e modificare la stessa riga di prima, salvare e dare un update

sudo update-burg (o grub, come prima)

Riavviare e la modifica sarà permanente.

Per approfondimenti dare un’occhiata qui.

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Localizzazione italiana di applicazioni Gnome su KDE

17 agosto 2010

Qualche giorno fa, dopo aver installato Gimp, mi sono accorto della sua mancata localizzazione italiana nonostante avessi installato il pacchetto relativo alla documentazione italiana (gimp-help-it).

In realtà questa operazione, pur rendendo fruibile la documentazione in italiano, non incide affatto sulla traduzione dei menu, Gimp infatti continua a rimanere in inglese nonostante sia stata correttamente installata la localizzazione di KDE.

E’ proprio questo il punto: Gimp è un’applicazione Gnome!

Occorre perciò installare i relativi pacchetti della localizzazione italiana che, nel caso di Kubuntu, sono:

  • language-pack-gnome-it
  • language-pack-gnome-it-base

Fatto ciò non solo Gimp, ma anche altre eventuali applicazioni Gnome installate saranno correttamente localizzate :-).

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Firefox ed i backup automatici con FEBE

23 luglio 2010

Firefox è personalizzabile sotto ogni aspetto, dal tema, alle estensioni, ai motori di ricerca. Se non si vogliono perdere tutte le caratteristiche personalizzate è preferibile allora programmare backup che provvedano al salvataggio di questi dati. Così facendo è possibile avere lo “stesso” Firefox in un pc dual boot o ripristinare il “proprio” Firefox dopo una reinstallazione del sistema operativo.

Si può procedere in diversi modi, uno dei quali è certamente la copia dell’intero profilo (esempio su GNU/Linux):

cp /home/koji/.mozilla/firefox/z7tmqn26.default/ /home/koji/Documenti/

dove al posto delle parti in grassetto verranno ovviamente specificati i parametri relativi al proprio nome utente.

L’estensione FEBE permette di automatizzare il tutto. Occorre però fare attenzione a quale versione si prova ad installare in quanto ne esiste una per Windows ed un’altra per GNU/Linux.

E’ possibile fare il backup dell’intero profilo, il che produrrà un singolo file che al momento necessario potrà essere facilmente ripristinato. Molti utenti però, compreso chi scrive, hanno riscontrato diverse difficoltà e la procedura non ha avuto esito positivo nonostante i vari consigli proposti sul forum ufficiale del progetto.

Consiglio di programmare un backup selettivo (Strumenti -> FEBE -> Opzioni di FEBE)

ed impostare tutto come in figura. Tra gli elementi supplementari si può scegliere se effettuare il backup dei segnalibri, delle impostazioni e dei motori di ricerca. I vari elementi verranno salvati singolarmente ed al momento del ripristino si potrà scegliere quali ripristinare.

Prima del backup vero e proprio occorre specificare in quale cartella salvare il backup ed opzionalmente programmare un backup automatico.

In caso di non corretto funzionamento è consigliabile procedere alla verifica della cartella delle estensioni. Alcune infatti possono compromettere il funzionamento di FEBE che le segnalerà.

In tal caso si potrebbe rendersi necessaria la disinstallazione delle stesse, quindi provare a reinstallarle e procedere con una nuova verifica.

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No sounds in Firefox e Thunderbird? No problems!!!

22 luglio 2010

Su GNU/Linux non è raro avere problemi con le notifiche sonore che possono rivelarsi del tutto assenti su Firefox e su Thunderbird. La soluzione del problema è abbastanza semplice.

Come è possibile vedere dall’immagine sottostante, basta cercare esound in KPackageKit

ed installare i pacchetti:

  • esound-common
  • esound-clients
  • pulseaudio-esound-compat

Qualora fossero già installati ed il problema delle mancate notifiche sonore dovesse essere comunque presente, basterà disinstallare e reinstallare i pacchetti su citati per risolverlo, come del resto è stato nel mio caso.

Procedura testata su Kubuntu 10.04 Lucid Linx.

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GNU/Linux al posto di Windows: BleachBit

12 luglio 2010

Applicazioni quali OpenOffice, Java, Flash, Realplayer, Firefox creano automaticamente una gran mole di file (il più delle volte non richiesti) che intasano il disco fisso.

BleachBit (software multipiattaforma molto simile a CCleaner) libera il sistema da: cookies, cache, cronologia internet, localizzazione, logs, file temporanei, scorciatoie rotte e tanto altro. E’ incluso nei repositories di Kubuntu.

La comoda GUI consente di conoscere nei dettagli il significato delle voci che si potrebbe voler eliminare, ottenere un’anteprima dei risultati conseguibili dopo la rimozione e provvedere alla stessa con estrema semplicità.

I file prima di essere cancellati possono essere sovrascritti per eliminare la possibilità di recupero delle informazioni private. Anche lo spazio disponibile del disco può essere sovrascritto per eliminare la possibilità di recuperare vecchi frammenti di file cancellati con i normali strumenti.

BleachBit è disponibile in 2  modalità:

  • normale, con la quale si agisce sul contenuto della /home dell’utente
  • root,  che consente un controllo più approfondito

Vai all’indice delle applicazioni GNU/Linux.

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GNU/Linux al posto di Windows: KeePassX

2 luglio 2010

Nell’altro mio blog, per così dire di cultura generale, ho inserito un post su KeePass, un ottimo gestore (ma anche creatore) di password. Scopo di questo post non è approfondire la tematica sulla creazione e sicurezza delle password né approfondire nei dettagli il funzionamento del software. Per chi non abbia idea di cosa si tratti è consigliabile dargli un’occhiata.

KeePassX è inizialmente nato come porting su GNU/Linux del suddetto software per poi diventare, come nell’attuale release, multipiattaforma.

KeePassX ha il vantaggio di poter gestire i database creati con KeePass (purché questi abbiano estensione .kdb e l’eventuale file allegato abbia estensione .key) ed importare file di database di altri software simili come ad esempio KWallet (con estensione .xml).

Gli screenshot a seguire mostreranno le azioni di base per ottenere risultati soddisfacenti.

L’apertura o la creazione di un file di database richiede una password principale ed opzionalmente un file allegato.

KeePassX dispone già di default di una serie di categorie che facilitano la gestione delle password e dei servizi ad esse correlati. E’ inoltre possibile crearne di nuove ed associare ad esse una delle tante icone disponibili per meglio individuarne la tipologia.

La creazione di una nuova voce richiede di inserire una serie di parametri.

L’esempio si riferisce alla possibile creazione di una password relativa ad un sito o ad un forum che richiedono credenziali di accesso. Un Titolo serve a distinguere le diverse voci che verranno create, mentre Nome utente ed URL sono quelli del sito cui si vuole accedere. Si può inserire una password personalizzata (per la quale può essere impostata una data di scadenza) in duplice copia nei due campi ad essa dedicati oppure lasciare che sia KeePassX a generarne una quanto più complessa si voglia: basta cliccare su Gen.

Impostare quali tipologie di caratteri si desidera siano inclusi nella password, cliccare su Genera per generarla, quindi su Chiudi. Salvare il database in seguito ad ogni modifica.

La password generata sarà quella da inserire sul sito all’atto della registrazione e dei successivi accessi con autenticazione. In ciò sta l’utilità di KeePassX.

Un click destro su una determinata voce permette, tra le altre cose, di aprire nel browser predefinito l’indirizzo del sito ed inserire nei campi appositi nome utente e password tramite la voce di menu Esegui Auto Digitazione.

Basterà perciò ricordare una sola password, quella di accesso al database, per poter poi accedere a tutti i servizi cui si è registrati con password complesse che non è necessario ricordare, in quanto pensa a tutto KeePassX con l’autodigitazione!!! 🙂

Cos’altro dire? Si trova nei repositories di Kubuntu ;-).

Vai all’indice delle applicazioni GNU/Linux.

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Compiz Fusion: problemi e soluzioni più o meno “drastiche”

25 giugno 2010

Nel precedente post è stato segnalata la comoda utility CompizConfig semplice per una più facile ed immediata configurazione di Compiz Fusion.

Accidentalmente, dopo la sua installazione, Compiz Fusion ha smesso parzialmente di funzionare sul mio PC: sono scomparse le animazioni di apertura e chiusura delle finestre e lo skydome si è corrotto (non corretta visualizzazione, veniva mostrata solo la parte superiore). E’ stato impossibile cercare di ripristinarlo, mentre le animazioni potevano essere riattivate solo dopo una completa riconfigurazione che però andava perduta al riavvio del sistema.

L’eliminazione dei file di configurazione di Compiz Fusion ha consentito il ripristino di entrambi, però andava nuovamente perso nel successivo riavvio. Una soluzione “drastica” ma soprattutto definitiva c’è e verrà adesso illustrata.

Visitare il precedente post e provvedere alla rimozione dei pacchetti indicati (gli stessi che in precedenza sono stati installati). Recarsi nella propria home directory e cancellare i file:

  • /home/user/.kde/share/config/compizrc
  • /home/user/.kde/share/config/compizrc.Ultimate

Cancellare inoltre il contenuto delle seguenti directories:

  • /home/user/.config/compiz/
  • /home/user/.gconf/apps/compiz/

dove al posto di user va sostituito il proprio nome utente.

Fatto ciò procedere come descritto nel precedente post con l’installazione dei pacchetti e le varie configurazioni ed evitare di installare CompizConfig semplice (se ritenuto la causa dei malfunzionamenti)…

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Compiz Fusion: installazione e personalizzazione

24 giugno 2010

Avere Compiz Fusion installato e ben configurato non significa soltanto poter giocherellare con il cubo o rimanere ipnotizzati dagli spettacolari effetti grafici. Per quanto ameni possano essere la maggior parte di questi effetti, il loro utilizzo quotidiano può rendere più facile e piacevole l’interazione con il proprio PC.

Occorre prima di tutto procedere all’installazione dei pacchetti necessari dei quali viene fornito un breve elenco:

  • compiz
  • compiz-core
  • compiz-kde (opp. compiz-gnome)
  • compizconfig-backend-kconfig (opp. compizconfig-backend-gconf)
  • compiz-plugins
  • compiz-fusion-plugins-main
  • compiz-fusion-plugins-extra
  • compizconfig-settings-manager
  • fusion-icon
  • emerald

Altri pacchetti, fondamentalmente quelli relativi alle librerie necessarie, verranno selezionati ed installati automaticamente.

CompizConfig (lanciato da Impostazioni -> Gestione configurazione CompizConfig oppure da Konsole digitando ccsm)

permette di configurare il tutto con una certa facilità, anche se il primo impatto può scoraggiare l’utente alle prime armi per via delle numerose opzioni disponibili.

Non è obiettivo di questo post addentrarsi tra i meandri di CompizConfig quanto piuttosto approfondire alcune particolari opzioni che permettono una maggiore personalizzazione. Quindi prima di proseguire oltre nella lettura ne è caldamente consigliata quella di un post che per la sua semplicità di linguaggio, per la ricchezza di screenshots, per l’esame dettagliato delle caratteristiche principali di Compiz Fusion, si pone come tappa obbligata per chi si avvicina per la prima volta alle spettacolari possibilità da questo offerte.

L’abilitazione di numerosi effetti può portare ad un conflitto tra le modalità di attivazione degli stessi che però vengono risolti automaticamente, quindi non è detto che le combinazioni di tasti citate corrispondano a quelle effettive nel sistema in uso.

Personalmente oltre al cubo 3D ed alle finestre tremolanti mi servo di

  • Expo (attivazione Win+e)
  • Selettore a scorrimento (attivazione Ctrl+Alt+Up)
  • Mostra il mouse (attivazione Win+k)
  • Lente di ingrandimento (Win+m)
  • Ingrandimento desktop avanzato (Win+rotellina mouse)

Lanciando Sistema -> Compiz Fusion Icon si avrà la possibilità di accedere (facendo click destro sull’icona presente sul pannello) a Setting Manager che altri non è che il già citato CompizConfig. Fusion Icon facilita inoltre la gestione delle decorazioni delle finestre accedendo a Emerald Theme Manager.

L’attivazione di Compiz Fusion comporta di norma infatti la sparizione delle decorazioni delle finestre (barra del titolo e pulsanti di minimizzazione, ingradimento/ripristino e chiusura) ma grazie ad Emerald si riesce ad ovviare a questo inconveniente.

Basta specificare emerald –replace nel campo Comando. La decorazione di default potrebbe non essere di gradimento, fortunatamente è possibile scaricarne quante ne si vuole dai siti KDE-Look.org (sottosezioni Compiz e Beryl di Window Decorations) e Compiz-Themes.org (sezioni Emerald Themes e Compiz Themes) ed installarle e modificarle con Emerald Theme Manager.

Le sezioni Cubecaps e Skydomes offrono possibilità di personalizzazione per le immagini che rivestono le facce superiore ed inferiore del cubo e lo sfondo, particolari visibili durante la rotazione.

Per le facce recarsi su Riflesso e Deformazione del cubo -> Capi del cubo -> Aspetto

In Deformazione è possibile trasformare il cubo in un cilindro od in una sfera.

Per lo skydome recarsi su Desktop cubico -> Aspetto -> Volta del cielo

Selezionare Volta del cielo e specificare il percorso dell’immagine che si vuole come sfondo. Selezionando Animare la volta del cielo lo sfondo non rimarrà fisso ma scorrerà dietro il cubo mentre questo ruota.

Effetti spettacolari  sono le animazioni legate all’apertura, chiusura e minimizzazione delle finestre.

L’immagine fornita come esempio si riferisce alla sola minimizzazione ma la procedura è identica per l’apertura e la chiusura. Personalizzabili sono l’effetto e la durata secondo il proprio gradimento mentre per il campo Finestre corrispondenti si consiglia di impostare come nell’immagine.

Ultimata la configurazione di Compiz Fusion si possono apportare gli ultimi ritocchi. Inserendo il comando fusion-icon all’avvio di KDE, Compiz ed i suoi effetti speciali saranno attivi ad ogni avvio del sistema.

Per concludere, si segnala CompizConfig semplice  per un accesso più diretto alle opzioni principali di Compiz Fusion: basta installare il pacchetto simple-ccsm.

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Avvio automatico di applicazioni in KDE

23 giugno 2010

A volte si ha la necessità che applicazioni o script vengano lanciati in automatico all’avvio del sistema. I motivi possono essere molteplici. Nello screenshot mostrato è possibile notare la presenza di KOrganizer per essere avvisati delle date importanti ad ogni avvio del sistema.

Basterà lanciare Impostazioni -> Impostazioni di sistema -> Avanzate -> Avvio automatico e premere uno dei due pulsanti sulla destra per inserire rispettivamente un programma od uno script.

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Personalizzare il desktop KDE

18 giugno 2010

KDE può essere personalizzato nei minimi dettagli, questo post però si limiterà ad introdurre soltanto i concetti basilari che permettono comunque di ottenere risultati adatti alle proprie esigenze.

Le diverse sezioni di KDE permettono di scaricare ed installare automaticamente il necessario interfacciandosi a KDE-Look.org, vera e propria miniera alla quale rivolgersi.

Lanciando Impostazioni -> Impostazioni di sistema -> General -> Aspetto

si avrà accesso alle sezioni  (mostrate sulla sinistra) attraverso le quali si può dare inizio ad una prima personalizzazione. Nella sezione Stile in Applicazioni si può scegliere lo stile grafico delle applicazioni che di default è Oxygen, non mancano comunque stili che si rifanno a sistemi operativi più “popolari” rispetto a GNU/Linux o “di nicchia”.

In Spazio di lavoro è possibile scegliere il tema grafico per KDE

mentre in Colori si può personalizzare lo schema dei colori del sistema.

In Finestre si può scegliere tra diverse decorazioni delle finestre o poter sfruttare alcuni “motori” dedicati che permettono di ampliare la scelta grazie ai numerosi temi reperibili in rete. Tra i “motori” Aurorae è installato di default, DeKorator può essere installato facilmente in quanto si trova nei repositories.

In Schermata d’avvio si può personalizzare l’animazione che precede l’accesso al sistema

mentre in Faccine si può optare per vari temi di emoticon.

Naturalmente è possibile personalizzare anche lo sfondo del desktop e lo screensaver. Per il primo basta fare click destro sul desktop e selezionare Impostazioni di Attività Desktop.

In questo caso oltre alla possibilità di impostare uno sfondo fisso (immagine  o colore di riempimento) si può optare per un cambio automatico dello stesso, scegliendo Presentazione come Tipo, impostando l’intervallo temporale e le cartelle contenenti le immagini da applicare come sfondi.

Lanciando Impostazioni -> Impostazioni di sistema -> General -> Desktop

ci si può districare tra gli effetti desktop di KWin e configurarli perché si attivino puntando il mouse sui bordi dello schermo ed impostare lo screensaver.

Il numero dei temi a disposizione può essere arricchito facilmente installando il pacchetto kdeartwork e le relative dipendenze. Se ciò non dovesse essere soddisfacente per i propri gusti, basterà osservare con maggiore attenzione le varie schermate presentate: in alcuni casi è presente un pulsante (con una stellina gialla) premuto il quale si potrà procedere al download ed installazione di temi aggiuntivi. Qualora non dovesse funzionare basta recarsi manualmente sul sito KDE-Look.org, ricercare il tema nella relativa sezione, scaricarlo ed installarlo grazie alle comode interfacce mostrate sopra.

Poco sopra si è mostrato come scegliere il tema KDE preferito, spesso però questo non risponde del tutto ai propri gusti. Lanciando Impostazioni -> Impostazioni di sistema -> Avanzate -> Dettagli del tema desktop

si potrà agire sui singoli elementi del tema scelto come base creando così il proprio tema personalizzato.