Per visualizzare correttamente i DVD criptati, per intenderci quelli che acquistiamo, noleggiamo o troviamo in allegato alle riviste, occorre seguire una serie di passaggi che varia da una distribuzione all’altra.
Mandriva
Su Mandriva sono disponibili già da live CD i codec multimediali più comuni che permettono di eseguire la maggior parte dei file, non però i DVD criptati.
OpenSUSE
Ad installazione avvenuta occorre provvedere a quella dei codec comuni più quelli relativi specificatamente ai DVD. L’operazione è semplicissima grazie al servizio 1-click-collection, la sezione che interessa è Multimedia, nello specifico Codecs pack (KDE o Gnome secondo le esigenze dell’utente) e DVD codecs.
Basterà cliccarci sopra perché venga avviato YaST che provvederà all’installazione.
Kubuntu
Già visto in un precedente post come installare i codec multimediali più comuni.
A questo punto, qualunque sia la distribuzione in uso, installare (se già non lo fossero stati) anche i pacchetti libdvdnav, libdvdread4 e libdvdcss2.
Per installare libdvdcss2 su Kubuntu basta lanciare uno script che si occupa dell’operazione. Da Konsole digitare
locate install-css.sh
per trovare il percorso in cui si trova lo script (che nel mio caso restituisce /usr/share/doc/libdvdread4/install-css.sh), quindi
sudo /usr/share/doc/libdvdread4/install-css.sh
per avviarne l’esecuzione.
D’ora in avanti sarà possibile gustarsi i propri DVD preferiti.
Il passaggio da Windows a GNU/Linux è di molto facilitato se ci si è abituati ad utilizzare su Windows programmi freeware multipiattaforma, come ad esempio i 2 prodotti di casa Mozilla: il web browser Firefox ed il mail client Thunderbird.
Alcune distribuzioni li installano di default (ad esempio Firefox nel caso di Mandriva), altre forniscono un pratico installer (il Firefox installer di Karmic Koala), in ogni caso li si trova certamente nei repositories della propria distribuizione, anche se non aggiornati in tempo reale, il che potrebbe essere rischioso soprattutto nel caso di Firefox.
E’ sempre naturalmente possibile recarsi presso il sito ufficiale di Mozilla, scaricare i sorgenti e compilare, esiste però anche una valida alternativa che permette di tenere i 2 software costantemente aggiornati, con interazione minima dell’utente, come su Windows.
Personalmente ho preferito prima disinstallare dalla mia Kubuntu Karmic Koala il pacchetto kubuntu-firefox-installer (esistono pacchetti simili per gli altri membri della “famiglia” Ubuntu), perciò
Per installare Firefox digitare da terminale ubuntuzilla.py -a install -p firefox
Per installare Thunderbird digitare da terminale ubuntuzilla.py -a install -p thunderbird
In entrambiverrà avviata la relativa procedura di installazione che richiederà l’intervento dell’utente che dovrà limitarsi a rispondere affermativamente alle domande richieste e digitare gli esatti codici per la localizzazione in italiano dei due software:
35 per Firefox
24 per Thunderbird
Assieme ai 2 software verrà installata la comoda utility per la notifica degli aggiornamenti che potranno essere eseguiti come su Windows, basterà eseguire i 2 software con i privilegi di amministratore.
Nel caso di Kubuntu si dovrà perciò digitare
kdesudo firefox &
procedere all’aggiornamento come si fa su Windows, riavviare Firefox per rendere effettive le modifiche, chiuderlo e quindi riavviarlo come un normale utente.
Stessa procedura nela caso di Thunderbird, per il quale si dovrà digitare
kdesudo thunderbird &
Questovale per KDE, non per Gnome per il quale invece il comando kdesudo dovrà essere sostituito da gksudo.
Questa è per sommi capi la procedura da seguire per avere Firefox e Thunderbird sempre aggiornati, per una documentazione più approfondita si rimanda al wiki del progetto.
Per abilitare gli effetti 3D è necessario installare i corretti driver della scheda grafica in uso. Alcune distribuzioni li installano di default, non Kubuntu che però mostra nell’area di notificala disponibilità degli stessi, ma non sempre…
In tal caso (come è successo a me) basta lanciare Harware Drivers da Sistema ed attivare i driver raccomandati.
Le modifiche saranno effettive al riavvio e saranno ben evidenti, come ad esempio l’abilitazione automatica delle trasparenze e di altri effetti 3D di KWin.
Non sono certo tanti quanti quelli di Compiz Fusion ma non appesantiscono comunque il sistema. Non resta che esplorarli ed attivare quelli di proprio gradimento, alcuni dei quali potranno essere richiamati puntando il mouse lungo i bordi dello schermo.
Sia che aggiorniate il vostro kernel tramite i download proposti dalla vostra distribuzione, sia che provvediate al “rito mistico” della compilazione dello stesso, è ineluttabile che aumentino le voci mostrate all’avvio di grub. Ciò alla lunga può diventare molto fastidioso, è preferibile perciò fare un po’ di pulizia.
E’ doverosa però una premessa. Anche se il vostro ultimo kernel (scaricato o compilato) funziona a dovere, è sempre meglio tenersi da parte la versione immediatamente precedente alla nuova in uso.
Procedura testata su Kubuntu 9.10 Karmic Koala, dovrebbe essere indifferente sulle Debian-like e su Ubuntu & family.
Se si volesse semplicemente rimuovere i vecchi kernel scaricati, basta con KPackageKit impostare nel campo di ricerca le rispettive versioni, ad esempio 2.6.31.15 e disinstallare i relativi pacchetti linux-image e linux-headers.
Quindi aggiornare grub2, dando da terminale
sudo update-grub2
Al riavvio avremo un menu grub decisamente più snello 🙂
La procedura appena descritta si occupa inoltre di fare automaticamente pulizia anche all’interno della cartella /boot.
Nel caso in cui si volessero ottenere gli stessi risultati con kernel compilati, rimuovere le relative voci di menu all’interno del file /etc/grub.d/10_linux, operazione per la quale occorre avere i privilegi di amministratore, quindi
sudo kate /etc/grub.d/10_linux
e riaggiornare grub2 come sopra descritto.
All’interno della directory /boot potrebbero essere ancora presenti i file di configurazione relativi ai vecchi kernel che non si intende più usare. Questi sono:
dove le xxx si riferiscono alla versione (o nome “imposto” durante la procedura di compilazione) del kernel. Cancellare quelli relativi alle voci dei kernel rimossi.
La maggior parte delle distribuzioni GNU/Linux, pur essendo user-friendly, non è “attezzata” di default per un normale uso desktop: Kubuntu è una delle tante.
Nessun problema 🙂
Sebbene sia impossibile visualizzare correttamente siti con contenuti in flash, filmati (DivX e DVD) e musica (mp3) in versione live, l’inconveniente svanisce subito dopo l’installazione con un intervento minimo dell’utente.
Lanciando infatti per la prima volta una delle applicazioni multimediali, ci verrà segnalata la mancanza di codecs multimediali ed affini che verranno subito correttamente installati con un solo click! 🙂
Potremo perciò subito goderci i nostri mp3 con Amarok e i nostri DivX e DVD con Dragon Player.
Anche la navigazione di siti con contenuti in flash con Konqueror non necessiterà di alcun ulteriore intervento! 🙂
Esiste comunque il pacchetto kubuntu-restricted-extra che, se installato, si occupa di installare tra l’altro, oltre i codecs multimediali e flash, anche Java ed i Font True Type e quindi ne consiglio caldamente l’installazione…
Ubuntu nelle sue diverse varianti (Kubuntu e Xubuntu le più note) è senza dubbio la distribuzione GNU/Linux che ha fatto più proseliti, soprattutto tra i newbie, per la sua estrema semplicità d’uso e per il suo “parco” software vastissimo.
Per Kubuntu potete visitare il sito dove è postato l’annuncio ufficiale di rilascio ed un (breve tour) che illustra le caratteristiche salienti di questa versione. Il sito per il download è questo.
In modo simile anche per Xubuntu potete leggere l’annuncio, visualizzare un breve tour grafico e quindi passare al download.
Su Kubuntu in versione live vengono riconosciute e montate le eventuali partizioni windows presenti, così fin da subito si ha la possibilità di aprire i propri file per testare le applicazioni presenti in questa distribuzione, non invece su Xubuntu.
La scelta di Kubuntu è adatta all’utente che sa quello che fa, quella di Xubuntu è invece adatta all’utente che preferisce non correre il rischio di rovinare il file system preesistente sul pc.
Dopo una rapida “esplorazione” ci si renderà conto che non è possibile visualizzare correttamente siti con contenuto flash, come ad esempio YouTube, e nemmeno potersi godere i propri file musicali ed i propri filmati.
Karmic Koala infatti non include i principali codecs audio e video (nemmeno flash) e nemmeno driver proprietari, quali ad esempio quelli della scheda video.
Ciò potrebbe far scoraggiare l’utente che sia avvicina per la prima volta al mondo GNU/Linux, ma occorre sottolineare che bastano pochi interventi perché Karmic Koala diventi perfettamente “usabile”.
I filmati che vi propongo servono soltanto a mostrare l’impatto visivo di queste due distribuzioni e fare una carrellata dei principali software che mettono fin da subito a disposizione.
Le durate dei filmati non corrispondono a quelle reali, infatti prima di postarli ho preferito cancellare i “tempi morti” di durata eccessiva, anche perché per la registrazione mi sono servito di macchine virtuali che non emulano a dovere le caratteristiche hardware dei pc in circolazione.
Kubuntu
L’ambiente desktop è KDE 4.3.2 ed il kernel 2.6.31.14-generic.
Ecco una breve rassegna dei software inclusi (cito solo quelli di uso più comune):
navigazione web: Konqueror
posta elettronica: KMail
chat: Kopete, Quassel IRC
torrent: KTorrent
ufficio: OpenOffice.org, Okular (visore di svariati tipi di documenti)
grafica: Gwenview (viewer)
audio: Amarok
video: Dragon Player
CD burning: K3b
navigazione file: Dolphin
Xubuntu
L’ambiente desktop è Xfce 4.6.1 ed il kernel è 2.6.31-14-generic
Ecco una breve rassegna dei software inclusi (cito solo quelli di uso più comune):
navigazione web: Firefox
posta elettronica: Thunderbird
chat: Pidgin, XChat IRC
torrent: Transmission
ufficio: Abiword, Gnumeric
grafica: Ristretto (viewer), Gimp (editor)
audio: Exaile
video: Totem
CD burning: Brasero
navigazione file: Thunar
Gli altri programmi possono essere scaricati ad installazione ultimata.
Kubuntu e Xubuntu sono senza dubbio delle ottime distribuzioni (adatte soprattutto a chi proviene da windows) e le consiglio caldamente. Da quanto vi ho appena descritto, è chiaro che un intervento, seppur minimo, dell’utente è richiesto perché il sistema si adatti alle nostre esigenze.